Interventi

Che cos’è la mastoplastica additiva?

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L’intervento di mastoplastica additiva si esegue per ottenere un aumento volumetrico delle mammelle. Il materiale utilizzato maggiormente è rappresentato dalle protesi mammarie.

Utilizzo solo protesi di ultimissima generazione che contengono silicone in uno “stato fisico” di massima sicurezza.

Le protesi possono essere allocate sotto le ghiandole mammarie o al di sotto dei muscoli pettorali, con accessi chirurgici di pochi centimetri di lunghezza nei solchi sottomammari, periareolari od ascellari.

Personalmente, salvo controindicazioni particolari, preferisco l’alloggiamento sottoghiandolare,soprafasciale con accesso dal solco sottomammario.

Durante le visite preoperatorie spiego nei dettaggli, alle pazienti, i vantaggi o gli svantaggi delle varie opzioni oltre alle indicazioni, le eventuali controindicazioni, i possibili risultati, le eventuali possibili, ancorchè remote, complicanze.

L’intervento può essere eseguito anche in anestesia locale, sempre in clinica comunque, personalmente lo eseguo solo in anestesia generale con ricovero in casa di cura ed una notte di degenza. Consiglio una settimana di riposo domiciliare con medicazioni da effettuarsi a cura dell’operatore che possono variare da due a tre nella prima settimana. Nella seconda settimana è possibile riprendere attività leggere. Trascorse tre settimane, normalmente consiglio il nuoto in piscina oltre ad eventuali massaggi locoregionali.

Consiglio l’utilizzo di reggiseno scelto, da me, ad hoc, a seconda dei casi, per almeno tre mesi da tenersi anche nelle ore del sonno.

La tenuta di un intervento del genere non dipende più dalle protesi, ( se si utilizzano protesi di ottima qualità e di ultimissima generazione biotecnologica ), bensì da fattori legati alla vita della paziente ed al suo sviluppo corporeo: dimagimento, aumento eccessivo di peso, gravidanze, cura del corpo e del tono muscolare.

Per qualsiasi evenienza nel corso della vita, le protesi possono essere rimosse con un banalissimo intervento anche ambulatorile in anestesi locale o sostituite.

 

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Che cos’è l’addominoplastica?

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L’addominoplastica è un intervento finalizzato a ripristinare il normale assetto della parete addominale.

L’intervento può essere di natura estetica, funzionale o ambedue.

L’addominoplastica estetica ha l’obiettivo di minimizzare i grembiuli adiposi prevalentemente ipogastrici e sovrapubici. L’addominoplastica funzionale ha invece l’obiettivo di ricondurre la parete addominale nella sua componente muscolare ad una situazione fisiologica, intervenendo su patologie quali le ernie ombelicali ed i laparoceli o lomboceli.

Vi sono tecniche diverse finalizzare all’ottenimento del miglior risultato possibile che si prestano ai vari casi sempre diversi l’uno dall’altro. Si parte dall’intervento di liposuzione o di lipectomia per giungere nei casi più complessi alla plastica dei muscoli retti. Su quest’ultimo argomento ho descritto una tecnica personale.

 

 

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Cos’è la blefaroplastica?

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L’intervento di blefaroplastica è un intervento finalizzato a risolvere le diverse problematiche relative alle regioni palpebrali superiori e/o inferiori.

Si parla infatti di blefaroplastica superiore e/o inferiore.

Quali gli obiettivi?

Allegerimento cutaneo in eccesso e correzione delle piccole ernie adipose.

Inferiormente il sacrificio cutaneo è scarsissimo a differenza del settore superiore dove la semiluna miocutanea ( cute più muscolo orbicolare ) può essere sacrificata in misura più consistente.

In ambedue i settori si può asportare il tessuto adiposo peribulbare in eccesso erniato attraverso loci di minor resistenza del muscolo orbicolare e della fascia.

Il risultato è molto soddisfacente sia per l’alleggerimento delle palpebre superiori che restituiscono ai pazienti uno sguardo più giovanile ed ampio sia per la risoluzione delle borse inferiori.

Attenzione: le occhiaie sono ben altra cosa e non sono corregibili chirurgicamente.

L’intervento combinato del settore superiore con quello inferiore consiglierebbe un’anestesia generale, mentre per la blefaroplastica bilaterale solo superiore l’intervento si esegue tranquillamente in daysurgery ed in anestesia locale, sempre in clinica ma senza ricovero.

Domanda frequente: le zampe di gallina della regione paraorbitaria/temporale si risolvono con un intervento di blefaroplastica? Risposta: no, per quelle occorre un trattamento diverso.

Cicatrici: praticamente invisibili. Ci sono ma si vedono poco o nulla per la particolare capacità di cicatrizzazione delle palpebre, soprattutto dopo qualche mese. Nelle more le pazienti si aiutano con un trucco anche molto leggero.

 

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Cos’è la Ptosi palpebrale?

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La Ptosi Palpebrale è un difetto del muscolo elevatore della o delle palpebre (monolaterale o bilaterale) per cui si impone una correzione finalizzata al ripristino della normale capacità di aprire gli occhi.

Ptosi Palpebrale Monolaterale

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Ptosi Palpebrale Bilaterale

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Che cos’è la liposuzione?

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Con tecniche particolari che si avvalgono dell’utilizzo di cannule da inserire nell’ambito del tessuto adiposo localizzato è possibile ridurre lo spessore dello stesso. Le regioni che più si prestano a tale tipo di intervento sono le regioni trocanteriche e glutee. Molte altre regioni anatomiche possono essere trattate ma sono personalmente contrario e cerco di limitarne l’indicazione al massimo .

 

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Nell’ambito della chirurgia mammaria sono diversi gli interventi possibili

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- E’ possibile correggere una asimmetria mammaria o volumetrica o di posizione.

– E’ possibile correggere un seno tuberoso monolaterale o bilaterale.

 

- E’ possibile ricostruire una mammella dopo interventi exeretici di natura neoplasica.

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- E’ possibile correggere nel maschio le così dette ginecomastie.

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Che cos’è la rinoplastica? 

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L’intervento di rinoplastica ha come finalità il rimodellamento delle strutture ossee, cartilaginee, cutanee e mucose del naso. L’intervento quasi sempre associato alla settoplastica funzionale, può quindi intervenire sia sul miglioramento fisiognomico (estetico), sia su quello relativo alla respirazione narinale (funzionale). Tale intervento ha la peculiarità di non lasciare segni cicatriziali esterni, poiché con tecnica e strumentazione idonea, si opera attraverso le narici internamente. Rimodellando la struttura di sostegno del naso, sia sul versante osseo, sia su quello cartilagineo, si ottiene una modifica della forma dello stesso grazie all’adattamento del mantello cutaneo alla nuova impalcatura scolpita dal chirurgo. L’intervento si effettua in anestesia generale ed impone la degenza post-operatoria di una notte in clinica. Nella visita pre-operatoria, il chirurgo valuta la operabilità del caso, sia rispetto al quadro clinico loco-regionale, sia rispetto alle aspettative del paziente. Si effettua su idonea immagine fotografica del profilo, il ritocco dello stesso, in modo tale da fornire al paziente le diverse opzioni tecnicamente realizzabili. Lo studio del caso chirurgico avviene in più sedute. Nell’ultima visita pre-operatoria, controllati gli esami ematochimici, radiologici e cardiologici richiesti, si espone dettagliatamente da parte del chirurgo il cosiddetto “consenso informato” che il paziente all’atto della prenotazione dell’intervento, sottoscriverà con l’accettazione del relativo preventivo. Il preventivo normalmente è a forfait, comprendendo le spese di sala operatoria, degenza, anestesia, primo operatore, aiuto e strumentista. Tranne la prima visita, il cui onorario viene corrisposto direttamente alla segreteria dello studio del dott. Buquicchio, il costo complessivo dell’intervento sarà invece saldato in clinica alla consegna delle varie fatture.

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Cos’è la otoplastica?

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L’otoplastica è un intervento di chirurgia estetica finalizzato a correggere le malformazioni più o meno evidenti delle orecchie. La causa più comune di disagio, indifferentemente nei due sessi, è rappresentata dalle così dette orecchie a sventola. Trattasi di difetto monolaterale o bilaterale consistente in una eccessiva distanza del o dei padiglioni auricolari dal cranio. Il termine tecnico è di orecchie ad ansa. Accanto al difetto summenzionato tale patologia si manifesta spesso con una cattiva definizione dell’elice e dell’antelice. L’intervento più corretto e duraturo consiste in un rimodellamento delle componenti cartilaginee. Elice,antelice e conca vanno rimaneggiate. Intervenire soltanto sulla componente cutanea in eccesso retroauricolare rappresenta a mio avviso una soluzione, sì molto semplice e poco onerosa sotto ogni punto di vista, ma incompleta ed isufficente. Si può intervenire in qualiasi età, ma non prima di un accettabile sviluppo del cranio. E’ da valutarsi, il momento più adatto per intervenire, con grande prudenza ed attenzione per evitare complessi che potrebbero insorgere in età scolare.

L’intervento monolaterale si effettua quasi sempre in anestesia locale, quello bilaterale potrebbe richiedere l’anestesia generale per motivi legati alla posizione intraoperatoria dei pazienti.

Daysurgery per la locale, una notte di degenza per la generale.

 

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Cos’è la mastoplastica riduttiva?

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Questo intervento trova indicazione nelle gigantomasie o nei casi in cui si senta la necessità di ridurre volumetricamente le mammelle. Se tale situazione assumesse la caratteristica di vera patologia, non solo estetica ma con gravami funzionali, magari per le implicazioni sull’assetto della colonna vertebrale è possibile l’intervento in struttura pubblica. Per tale intervento ocorre una degenza più lunga rispetto agli altri interventi descritti precedentemente ed una preparazione preoperatoria più complessa come ad esempio l’ emoautotrasfusione.

L’intervento, necessariamente in anestesia generale può, comunque, tranquillamente essere effettuato in case di cura attrezzate come sono quelle di cui personalmente mi avvalgo, su scelta del paziente.

Tecnicamente assomiglia molto alla mastopessi con una differenza sostanziale: si asporta oltre alla cute in eccesso anche tutto il parenchima mammario in eccedenza.

Per le cicatrici vale quanto detto per la mastopessi.

 

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